La casa di montagna è una casa che si fonde completamente con l’ambiente circostante, perché i materiali usati sono quelli che si possono trovare “fuori dalla porta”: il larice, l’abete ed il profumato cirmolo.
L’abete è un legno antico che comunica una sensazione di leggerezza e morbidezza, un legno discreto e allo stesso tempo prezioso che parla il linguaggio delle popolazioni di montagna che da sempre lo apprezzano per la sua duttilità.
Il larice duro e nodoso molto resistente, usato di norma per i pavimenti, conferisce un aspetto rustico e solido nel tempo.
Il cirmolo, legno aromatico, con il suo intenso profumo rilassante e avvolgente, ci trasporta con la fantasia al limite del bosco, dove iniziano le praterie di alta quota.
Le antiche dimore di montagna sono oggi reinterpretate dal progettista e dall’artigiano per offrire il massimo confort, razionalizzare gli spazi e introdurre discretamente le più recenti soluzioni tecnologiche. E’ una difficile sfida che ha come scopo quello di unire passato e presente, una sfida che un artigiano esperto porta a termine, come un tempo, curando ogni dettaglio costruttivo.
Di tutti gli ambienti, la “ stube” o stua è quello che maggiormente caratterizza le abitazioni delle zone alpine, un tempo era l’ unico ambiente riscaldato della casa nel quale si svolgeva la vita dell’intera famiglia, i pasti, la convivialità serale e i lavori tipicamente femminili.
Uno degli elementi più ricorrenti di quello che oggi chiamiamo soggiorno è il rivestimento realizzato completamente in legno, preferibilmente di cirmolo, i soffitti a cassettoni, talvolta dipinti, poggiano su pareti rette da colonnine finemente lavorate ed ornate da capitelli.
Vivere in una “stube” è come avvolgersi in un elemento naturale, nel quale il rapporto tra uomo e spazio raggiunge un equilibrio rasserenante e dove lavorare, riposare e leggere diventano momenti indimenticabili di vita.